Intelligenza artificiale e professioni del futuro
31 Gennaio 2023Ormai sentiamo parlare di sostenibilità ambientale e sviluppo sostenibile praticamente ovunque. Diminuire l’impatto ambientale della nostra presenza sul pianeta sta diventando una priorità assoluta e le aziende non possono più sottrarsi ad operare nel rispetto dell’equilibrio ambientale e sociale.
Ma in che modo CEO, Manager d’impresa e Amministratori Delegati possono apportare benefici alle proprie aziende mantenendo stabile questo equilibrio?
Piacere di conoscerti, io sono Gianni Simonato e mi occupo di CEO Mentoring da diversi anni. All’interno di questo articolo vedremo insieme come sostenibilità ambientale e sviluppo sostenibile rappresentino opportunità per le aziende e quali sono i benefici concreti della responsabilità sociale d’impresa.
Agenda ONU 2030: i 17 obiettivi di sviluppo sostenibile
Il 25 settembre 2015 i 195 paesi membri della Nazioni Unite sottoscrivevano l’Agenda ONU 2030. Un vero e proprio piano d’azione in ambito ambientale, sociale, economico e istituzionale, composto da 17 obiettivi ai quali i governi firmatari aderivano con una promessa di impegno.
Di questa lista di obiettivi, i punti 9 e 12 sono quelli che maggiormente interessano le aziende, poiché trattano rispettivamente di imprese, innovazione e infrastrutture e consumo e produzione responsabili. In questo articolo approfondiremo il goal 9 e le sue implicazioni.
Obiettivo 9: Imprese, innovazione e infrastrutture
L’obiettivo 9 dell’agenda ONU 2030 è quello che maggiormente impatta sulle aziende in tema di sostenibilità ambientale. L’impegno che viene richiesto riguarda principalmente la creazione di infrastrutture aziendali di qualità, affidabili, sostenibili e resilienti. Tutto bello in teoria, ma nella pratica? Come aderire a questo obiettivo senza generare costi per l’azienda? Ed è possibile trarne dei benefici?
La mia risposta è sì, la sostenibilità ambientale è una risorsa aziendale preziosa, che genera molti più benefici che costi, sia in termini economici che di immagine. La riduzione delle emissioni o l’impegno per la loro compensazione, l’utilizzo di energie rinnovabili, il contenimento del consumo delle risorse e la creazione di un’economia circolare sono i big goal di questo obiettivo e nella pratica sono molto più redditizi di quanto si possa pensare.
Ne parlo anche all’interno della mia Newsletter Linkedin, facendo alcuni esempi pratici di aziende che soddisfano questi requisiti con azioni semplici e concrete, come ridurre i costi di trasferta adottando soluzioni digitali per meeting e riunioni aziendali o tecniche di modern selling per ridurre i km percorsi dal proprio staff commerciale.
La digitalizzazione gioca un ruolo fondamentale in questa partita. Formare il proprio personale all’utilizzo di strumenti digitali come i tool di videoconferenza, incentivare il lavoro agile diminuendo gli spostamenti casa-lavoro, ridurre l’utilizzo di archivi cartacei e, più in generale, imparare ad organizzare i propri task ponendo un occhio di riguardo alle conseguenze ambientali delle proprie abitudini professionali, sono azioni che ogni azienda può mettere in pratica con estrema facilità, restando quindi al passo coi tempi di una società che evolve rapidamente.
I benefici economici della sostenibilità ambientale
La chiave per trarre benefici economici dall’operare nel rispetto dell’equilibrio ambientale e sociale è smettere di vedere il cambiamento come qualcosa di spaventoso e analizzarne le possibili conseguenze con pragmatismo.
Un esempio pratico è il tema dello smart-working, che ha diviso le aziende di tutto il mondo tra sostenitori e detrattori. Da un lato troviamo aziende preoccupate dal possibile calo di produttività che causa la mancanza di socialità fisica tra dipendenti. Dall’altro, invece, troviamo nomi noti come AirBnb o il gruppo Unicredit che sullo smart working hanno costruito il proprio modello interno di gestione del personale, remotizzando quasi totalmente le proprie risorse umane.
Il risparmio medio pro capite è stato quantificato dall’Osservatorio smart working della School of Management del Politecnico di Milano, che ha stimato un risparmio di circa 600 euro annui per il lavoratore e 500 euro annui a postazione per le aziende. Ma ciò che colpisce maggiormente è il beneficio in termini di work life balance, che evidenzia un miglioramento della produttività dovuta anche alla sensibile riduzione dell’assenteismo e al risparmio di tempo che deriva dall’eliminazione degli spostamenti casa-lavoro, che causavano inoltre stress ed emissioni inquinanti.
Più in generale, i modelli di gestione aziendale che nascono da una maggiore sensibilità alla sostenibilità ambientale portano enormi vantaggi e quasi mai risultano essere un mero costo per le aziende. Un ulteriore valido esempio è la digitalizzazione dei processi interni, che riduce sensibilmente il consumo di cancelleria e velocizza i processi di ricerca delle informazioni, diminuendo anche la necessità di prevedere spazi fisici (come magazzini e archivi).
I benefici di immagine della sostenibilità ambientale
Rendere la propria impresa sostenibile da un punto di vista ambientale porta con sé benefici non solo di natura economica. Da un sondaggio condotto da Google a settembre del 2022 è risultato che per circa il 31% degli Italiani la sostenibilità ambientale di un prodotto è un fattore di scelta più importante di design e stile. Ciò significa che quasi una persona su tre preferisce acquistare i prodotti di aziende “green” o che dimostrano attenzione e sensibilità al tema dello sviluppo sostenibile.
Un’azienda attenta alla sostenibilità aziendale, della propria produzione o dei propri processi interni, ha quindi per le mani un’eccellente carta da giocare nella comunicazione dei valori del proprio brand, ad esempio attraverso la pubblicità o i processi di custumer jorney dei propri potenziali clienti.
In un mondo che corre veloce, con una concorrenza elevata ormai in quasi qualsiasi settore, comprendere il potenziale del convertire i propri modelli di business in modelli sostenibili risulta quindi lampante. A parità di prodotto o servizio, l’azienda che dimostrerà sensibilità ai temi ambientali attrarrà potenzialmente il 30% di clienti in più rispetto ai suoi competitor. Niente male, no?
Come convertire la propria azienda in una azienda sostenibile?
Il mio consiglio è quello di aprire la mente, nel vero senso della parola. Quando valutiamo un processo interno, il lancio di un nuovo prodotto, la gestione delle risorse umane, le strategie commerciali e, più in generale, qualsiasi decisione aziendale di nostra competenza, poniamo la sostenibilità ambientale sul tavolo, insieme a costi e benefici.
Lo stimolo a migliorare l’impatto sul pianeta delle nostre decisioni porterà sicuramente un impulso positivo al bilancio aziendale, sia in termini economici che sociali e di immagine.
Ma da dove iniziare questo cambiamento? Non è facile cambiare, soprattutto quando i modelli di business adottati finora hanno dato buoni frutti. La prima cosa da fare è analizzare i propri competitor, valutare quali stanno già adottando tecniche di sviluppo sostenibile e prenderne spunto. In secondo luogo occorre identificare un partner valido, che possa sostenere le posizioni apicali del brand in questo cambio di mentalità proponendo soluzioni pratiche e guidando la dirigenza verso i nuovi modelli di business che ne derivano.
Se il mio punto di vista su questi temi ti ha incuriosito e desideri saperne di più sulle tecniche che ho sviluppato per supportare nel cambiamento CEO, direttori generali e amministratori delegati, ti invito a dare un’occhiata ai miei programmi di Mentoring o richiedermi un incontro a tu per tu per espormi i tuoi dubbi e trovare insieme una soluzione.
Grazie per la tua attenzione! A presto,
Gianni Simonato