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31 Gennaio 2024Cari CEO,
Oggi desidero condurvi in un viaggio attraverso il mondo dei social media, un luogo in cui il numero di “follower” può sembrare il misuratore supremo del successo. Tuttavia follower e clienti non sono affatto sinonimi. In questi giorni si fa un gran discutere del calo di follower di alcuni personaggi.
Giornalisti pronti a stilare la nuova classifica: chi prenderà il posto degli spodestati influencer?
Queste informazioni generano curiosità e forse fanno notizia, ma aumentano la confusione tra follower e clienti. Sembra che i follower abbiano sostituito la voce ricavi nel Profitti e Perdite delle aziende. I ricavi sono stati sostituiti dai follower.
Ma basta aumentare i follower per aumentare le vendite?
Immaginate di avere una vasta schiera di 27.500 follower su LinkedIn, quelli che ho io. Ma fermatevi un attimo a riflettere: quanti di loro sono effettivamente clienti? Per fortuna molti meno, altrimenti avrei qualche problema a gestirli tutti. Non avrei neanche il tempo di scrivere questa newsletter!
Nel vasto panorama dei social media, il numero dei follower rappresenta solo una parte della storia.
Follower, in parole povere, sono coloro che scelgono di tenersi aggiornati su ciò che pubblichi. Sono il tuo pubblico, variegato e complesso, composto da individui interessati, curiosi, e persino detrattori.
Ma qui sta il punto: il fatto che qualcuno ti segua non implica necessariamente che acquisterà i tuoi prodotti o servizi.
Sai quante auto ha venduto l’anno scorso Ferrari?
Prendiamo ad esempio l’Instagram di Ferrari, con i suoi impressionanti 28,3 milioni di follower. Ma quanti di questi seguaci si trasformano in clienti che acquistano le iconiche auto rosse?
E ora confrontalo con i 28.3 milioni di follower..
La verità è che la connessione tra un vasto seguito e le vendite effettive è meno diretta di quanto potremmo pensare.
Spesso, ci troviamo ad affrontare la domanda ricorrente su come aumentare la base di follower, con l’ingannevole convinzione che più follower si traducano automaticamente in più vendite. Un’equazione che, purtroppo, non regge l’analisi.
La cruda realtà è che una percentuale significativa dei tuoi follower potrebbe non diventare mai un cliente.
Potrebbe sembrare scoraggiante, ma è una sfida da accettare. Tuttavia, non dobbiamo dimenticare che i follower possono essere un potente strumento di marketing.
La chiave sta nel riconoscere che il marketing, la comunicazione e la visibilità sono il territorio dei follower, mentre il fatturato arriva attraverso le vendite.
Oggi, il marketing si fa con l’Intelligenza Artificiale, un mondo affascinante che merita di essere esplorato.
La vera sfida, quindi, consiste nel costruire un “pubblico di qualità” anziché concentrarsi esclusivamente sulla crescita incontrollata dei follower.
Qualche consiglio operativo, da quello che vedo tutti i giorni affrontando casi del genere. Come CEO Mentor mi chiedono spesso pareri su questi temi, e queste sono le mie linee guida:
1. Inizia con un pubblico più piccolo ma focalizzato, offrendo un valore massimo a quel segmento specifico e crescendo organicamente attraverso i contenuti.
2. Interrogati sul tuo “Cliente Tipo”. Chi è, cosa fa, in quale zona opera, che problemi ha.
3. Crea dei contenuti che possano risolvere quei problemi, e fanne post e articoli.
4. Crea discussioni, anziché solo azioni a senso unico.
5. Affina queste discussioni per capire dov’è veramente l’interesse per il tuo pubblico
In conclusione, anziché inseguire ciecamente nuovi follower, concentrati su come farti trovare da veri potenziali clienti: coloro che non solo mostrano interesse, ma hanno anche la volontà e la capacità di acquistare.
Sapere che i tuoi follower non sono sempre i tuoi potenziali clienti è la chiave per una strategia sui social media più mirata ed efficace.
È il momento di cambiare il tuo approccio nell’interagire e coinvolgere il pubblico.
Come lo cambierai? Sono curioso di sentire la tua prospettiva.
Buona continuazione e alla prossima lettura.
Gianni Simonato