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3 Aprile 2024La ricetta è molto semplice: mettere a zero le aspettative. Sono queste che spesso ci tolgono il sorriso. Poniamo molte aspettative nei fatti e negli eventi.
Alcuni discorsi comuni che sento girando nelle aziende:
- “Sicuramente quest’anno andrà meglio se la guerra finisce.” Quindi, cosa mi aspetto?
- “Speriamo che la pandemia non ritorni mai più.” Quindi, cosa mi aspetto?
- “L’economia sta andando bene quest’anno?” Quindi, cosa mi aspetto?
- “Come andranno le nostre vendite?” Quindi, cosa mi aspetto?
- “Riusciremo a trovare nuovi clienti?” Quindi, cosa mi aspetto?
- “Prenderemo quell’offerta su cui abbiamo lavorato tanto?” Quindi, cosa mi aspetto?
Come si intuisce, viviamo di aspettative. La nostra felicità dipende da quanto i risultati corrispondono alle aspettative.
Tutto questo è ben spiegato nel libro di James Clear, “Atomic Habits”, che illustra in modo chiaro e matematico come sia utile modificare il nostro approccio mentale alle aspettative.
Questo cambiamento ci aiuta a guardare le cose con “occhiali” diversi, riducendo così frustrazione, senso di inadeguatezza e talvolta sconfitta.
Immaginiamo un grafico con il tempo sull’asse delle x e i risultati sull’asse delle y. Mettiamo che vogliamo impostare degli obiettivi di vendita per i prossimi 6 mesi. Sull’asse delle y, indicheremo il livello di vendite atteso, il quale dipenderà naturalmente dalle nostre aspettative.
Solitamente, la linea che tracciamo, incrociando risultati e tempo, è lineare. In base all’inclinazione della retta, poniamo il livello delle nostre aspettative. Saranno alte o basse? Dipende, ma in ogni caso ci aspettiamo un certo risultato.
Il nostro cervello immagina questo percorso in modo lineare, ma nella realtà la linea non è retta. È un susseguirsi di alti e bassi praticamente mai lineare.
Il punto chiave è questo: cosa succede se, al tempo x, i risultati sono al di sotto delle aspettative? Succede ciò che James Clear chiama “valle di lacrime”. Il contrario succederà se i risultati superano le aspettative: avremo euforia e felicità, pensando di aver fatto bene.
Cosa possiamo fare per cambiare il nostro modo di pensare?
Visto che la matematica non mente, perché non azzerare le nostre aspettative?
Ciò significa stabilire degli obiettivi senza aspettarci necessariamente nulla. Gestire ciò che dobbiamo gestire, compiere azioni, correggere rotte, ma evitare di aspettarci qualcosa.
Perché dobbiamo cambiare il nostro modo di pensare ora?
Semplicemente perché le aspettative non funzionano bene in un mondo di incertezza. Funzionano bene in un mondo certo, dove A porta al risultato di B, con una certezza quasi assoluta. Ma in un mondo incerto funziona esattamente il contrario.
Bisogna moltiplicare le azioni da intraprendere, spesso a breve termine, correggere il tiro mentre si procede, inventare nuove soluzioni. Zero aspettative e tanta realtà da affrontare.
Le aspettative sono quindi un viaggio mentale che ci tranquillizza riguardo al futuro.
E’ l’anticipazione del godimento del risultato.
Ma è solo un pensiero, nulla di concreto. Però ci convinciamo, lo facciamo nostro.
Mi aspetto che l’esame all’università vada bene. E se va male, che succede?
Se non mi aspettassi nulla non succederebbe niente. Torno a casa e penso al prossimo esame, senza esitazione. Se mi aspettavo invece un risultato positivo = delusione e frustrazione. Avrò la forza di ricominciare?
Gli atleti mi hanno insegnato a gestire bene questo processo.
“Aspettarsi nulla, ma giocare la partita fino alla fine, dando il massimo del proprio potenziale” queste le testuali parole di un giocatore di tennis di alto livello.
Molte volte mi hanno detto: “Sai, ho perso la partita proprio nel momento in cui mi aspettavo di perderla?” È una sensazione strana, ma è così.
In conclusione, visualizzate il grafico e chiedetevi quanto è inclinata la vostra retta delle aspettative. Poi portatela a zero. Come vi sentite?
Lo so, non è facile, ecco perché in MyAcademy sviluppiamo un allenamento specifico per cambiare mindset sulle aspettative.
Servono 2 giorni di allenamento, 50 esercizi, e il risultato è assicurato.
Buona continuazione e alla prossima lettura.
Gianni Simonato